Ogni regione vanta ricette
gastronomiche particolari e secolari per il Carnevale, ma
soprattutto nel "dolce" si nota una singolare voglia di evasione
e di trasgressione; non a caso le ricette caratteristiche,
seppur con varianti minime, vedono al primo posto i dolci
fritti.
Di seguito alcuni tra i dolci di Carnevale, rigorosamente
fritti, più conosciuti:
CICERCHIATA
E' una specialità tipica del Centro Italia (Abruzzo, Umbria,
Marche, Lazio); la presenza del miele indica che si tratta
di una preparazione molto antica.
STRUFFOLI
La risposta del Sud alla Cicerchiata è costituita dagli Struffoli
Napoletani; all'apparenza il dolce sembra identico, ma le
due ricette presentano numerose differenze. Inoltre, il dolce
napoletano viene guarnito con "cannulilli" e "diavulilli"
colorati, quasi a voler significare l'innata allegria e il
folclore tipici di questo popolo, ai quali, in origine, erano
attribuite proprietà energetiche.
CHIACCHIERE
Questa è forse la ricetta più semplice e la più "allegra"
fra quelle dei dolci di Carnevale, e al tempo stesso quella
di maggiore successo, tanto è vero che la si ritrova in tutta
Italia, sebbene con nomi diversi: in Friuli si chiamano Grostoli,
in Emilia Sfrappole, in Veneto Galani, nelle Marche Frappe,
Cenci in Toscana, Chiacchiere in Campania. La variante, nelle
varie ricette regionali, è costituita dal liquore utilizzato:
marsala, vino bianco, acquavite o liquore all'anice.
CASTAGNOLE
Sono tipiche della gastronomia friulana durante il periodo
di Carnevale. Gustose e morbide, sono adatte anche ai bambini.
TORTELLI O RAVIOLI DOLCI
Sono cuscinetti di pasta ripieni di marmellata, frutta secca
o di ricotta.
CAUSONE NAPOLETANO
Di fattura simile ai tortelli, arriva dalla Campania il "Cauzone",
che però presenta una variante alla ricetta davvero singolare
e forse un po' PICCANTE: il pecorino.
ZEPPOLE
E' un dolce che si ritrova nominato in antichi testi, non
solo di cucina, perfino in un "Privilegio" del Viceré
di Napoli, Conte di Ripacorsa (siamo nella Napoli dell'800).
Si narra che il giorno di San Giuseppe, che si festeggia il
19 Marzo, i friggitori napoletani si esibivano pubblicamente
nell'arte del friggere le Zeppole davanti alla propria bottega,
disponendovi tutto l'armamentario necessario. |